Suzuki guarda al futuro in diversi settori
Entro il 2035 la Direttiva dell’Unione Europea prevede lo stop alla vendita di auto a benzina, diesel ed ibride. Come si sta preparando a questa sfida Suzuki? La casa madre giapponese procede a piccoli passi e conta di arrivare a produrre l’80% di automobili elettriche entro il 2030; mentre nel settore moto la produzione sarà ancora per il 75% a benzina. L’abbandono di motori endotermici ed ibridi sarà graduale e terrà conto delle esigenze della clientela che, al momento, non è ancora pronta ad un drastico passaggio all’elettrico. Abbiamo analizzato questa situazione insieme a Matteo di Grignani, Concessionari Pavia.
Suzuki: la strategia per il futuro dell’automotive
Non è previsto un cambio di rotta repentino: il passaggio all’elettrico, per Suzuki, non sarà immediato e la casa automobilistica punterà anche su altre risorse ed innovazioni. Il 2024 sarà l’anno della prima auto elettrica: entro il 2030 saranno non più di cinque i modelli elettrici che verranno messi in commercio dalla casa giapponese. Si parla di un rapporto 1:5 tra motori elettrici e motori a combustione; leggermente più alto quello delle moto per cui si stima un rapporto 1:4 con un totale di otto modelli elettrici. Il primo modello elettrico, secondo le indiscrezioni che arrivano dalla casa madre, sarà il Suv eVX.
Ma l’elettrico non è l’unica frontiera a cui guarda Suzuki. Nei nuovi piani della casa automobilista nipponica ci sono anche i biocarburanti. La Research Association of Biomass Innovation for Next Generation Automobile Fuels che, oltre a Suzuki, vede anche l’impegno di Subaru, Toyota e Daihatsu, sta portando avanti ricerche sulla produzione di etanolo; sul maggiore sfruttamento dell’ossigeno nel processo si produzione; su idrogeno e bioetanolo, oltre che sul recupero di biogas dal settore lattiero-caseario per migliorare le trasmissioni dei veicoli a metano. La grande scommessa rimane quella relativa alla produzione di idrogeno: è l’unica che guarda realmente verso un mondo a zero emissioni.
L’installazione sui motori di nuova generazione del sistema Lean Burn permetterà di ottimizzare le emissioni dei motori a combustione. In Italia è conosciuto come “Consuma Meno” e permette di calcolare esattamente la benzina che gli iniettori devono versare nelle camere di combustione, grazie all’utilizzo di sensori che sono in grado di rilevare continuamente le informazioni dell’ambiente e la richiesta di gas. In questo modo aria e benzina sono sempre miscelate correttamente e si ottiene un risparmio sul carburante.
Suzuki: cosa è previsto per gli altri settori
La produzione di batterie elettriche avviene per lo più in India, dove Suzuki ha una fabbrica dal 2017 e sta costruendo altri due impianti di produzione, il primo dei quali dovrebbe entrare a regime dal 2025. Attenzione anche al riciclo delle batterie esauste che in Giappone vengono utilizzate per realizzare lampioni ad energia solare.
Oltre ad automobili e moto, saranno rivoluzionati anche gli altri settori in cui opera Suzuki. Per quello che riguarda i motori marini è prevista la realizzazione di cinque nuovi motori fuoribordo, pensati per i veicoli che solcano fiumi e laghi. Anche in questo caso l’azienda nipponica non si è dimenticata dell’ambiente: grazie al suo sistema “Lava l’acqua” il motore fuoribordo è in grado di aspirare l’acqua nella quale naviga, farla circolare nella pompa del circuito di raffredamento e poi in un circuito aggiuntivo dove è inserito un filtro che trattiene le microplastiche, restituendo così un’acqua pulita.
Infine Suzuki guarda anche alla collaborazione con start-up ecologiche: è prevista non solo una piattaforma per veicoli elettrici a guida autonoma, con l’apporto dell’azienda australiana Applied EV; ma anche una produzione di robot che consegnano in autonomia, da realizzarsi insieme alla Lomby. Tra i progetti più futuristici c’è quello delle auto volanti o aerotaxi, il cui lancio è previsto per il 2025 ad Expo Tokyo.
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